Ecocolordoppler emodinamico venoso con cartografia degli arti inferiori
Che cosa è lo studio emodinamico?
La diagnostica emodinamica dell’insufficienza venosa degli arti inferiori ha rivoluzionato i concetti sulla cura delle varici. Lo scienziato che ha sviluppato i concetti teorici e poi applicativi è il francese Claude Franceschi.
L’indagine viene effettuata con Ecocolordoppler per rilevare un reflusso, dove, in assenza o malfunzionamento delle valvole, si crea un flusso con direzione opposta al normale (reflusso).
L’obiettivo è quello di individuare e definire i punti patologici del deflusso sanguigno venoso
Per fare ciò si devono utilizzare delle manovre di attivazione emodinamica che servono per riprodurre quanto avviene durante il movimento. Per questo motivo il paziente sarà invitato a stare in piedi e poi a fare movimenti attivi.
Il reflusso crea un ricircolo “vizioso”, (patologico), che prende il nome di “shunt”. Quest’ultimo è composto da un punto di fuga del sangue, da vie di fuga e punti di rientro nel circolo profondo.
Come si svolge l’esame?
L’esame si effettua prevalentemente in piedi. Viene chiesto al paziente di effettuare alcune oscillazioni spontaneamente, viene chiesto di soffiare, di effettuare respiri profondi e altre manovre molto semplici che di volta in volta l’operatore spiegherà.
In alcuni casi viene chiesto di camminare con un laccio emostatico posizionato dal medico.
Il percorso diagnostico di una valutazione emodinamica ecocolordoppler avviene attraverso le seguenti priorità:
esplorazione della fossa poplitea (lato posteriore del ginocchio);
esplorazione della vena femorale comune ( inguine);
esplorazione della vena femorale superficiale (coscia), esame della vena femorale profonda ( coscia), esame delle vene tibiali( gamba e malleolo);
esame della cross safeno-femorale ( inguine) e studio dello stato del tronco safenico interno ( coscia e gamba);
esame dei punti di fuga pelvici ( addome-inguine-sottoglutei- lateralmente alle grandi labbra), questa indagine si effettua sempre in piedie può richiede di assumere la posizione di visita tipo ginecologica.
La diagnosi viene espressa in una mappa cartografica, strumento indispensabile per qualsiasi tipo di intervento.
Per l’eventuale definizione della terapia conservativa mini invasiva , CHIVA, la cartografia è imprescindibile.
Nei casi di grave compromissione delle vie di drenaggio verso il cuore destro, dovuto ad occlusioni delle vie primarie di deflusso (trombosi venose) o deficit delle pompe centrali (deficit cardiaci), si andrà ad indagare l’aumento delle resistenze periferiche con la misurazione della pressione venosa con sfigmomanometro e EcoColorDoppler alle vene tibiali posteriori (caviglie).
Quanto dura?
La durata dell’esame è variabile e dipende da caso a caso può durare dai 15 minuti o oltre un’ora.
È richiesta una preparazione?
L’esame non richiede nessuna preparazione solo collaborazione e pazienza.